La scomparsa di Papa Francesco ha lasciato un vuoto profondo nel cuore di milioni di fedeli. In questo momento di raccoglimento, la community di Donne Protagoniste in Sanità desidera ricordare il ricco pensiero del Pontefice sul ruolo delle donne nella società e nella Chiesa, con particolare attenzione al mondo della salute e della cura.
“Scommettere sulle donne“: uno sguardo che valorizza
Durante tutto il suo pontificato, Papa Francesco ha mostrato un’attenzione particolare verso il mondo femminile, riconoscendone il valore insostituibile. “Continuate a scommettere sulle donne, sulla loro capacità di accoglienza, di generosità e di coraggio“, aveva detto in uno dei suoi ultimi messaggi pubblici rivolto al Movimento per la Vita. Le sue parole esprimevano la convinzione che le donne dovessero poter contare sul sostegno dell’intera comunità per essere libere da condizionamenti e capaci di esprimere pienamente il loro potenziale umano e sociale.
Francesco ha spesso sottolineato che la donna è “colei che fa bello il mondo, che lo custodisce e mantiene in vita“, portando “la grazia che fa nuove le cose, l’abbraccio che include, il coraggio di donarsi“. In un mondo lacerato da conflitti e divisioni, il Papa vedeva nelle qualità femminili una speranza di rinascita e di armonia.
Donne in sanità: “santi della porta accanto”
Il pensiero di Francesco verso le donne impegnate nel mondo della salute è stato sempre caratterizzato da profonda gratitudine e ammirazione. In occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, aveva definito infermiere, infermieri e ostetriche “santi della porta accanto“, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nei momenti più delicati della vita delle persone: nascita, malattia, guarigione e morte.
“Alle ostetriche, in particolare, che assistono le donne in gravidanza e le aiutano a dare alla luce i loro bambini, dico: il vostro lavoro è tra i più nobili che esistano, dedicato com’è direttamente al servizio della vita e della maternità“, aveva affermato, sottolineando l’importanza di investire nella salute e garantire pieno riconoscimento professionale a queste figure.
Una peculiare capacità di cura
Nel pensiero del Papa, le donne portano nella società una specifica capacità di cura e attenzione verso l’altro che nasce dal loro saper “vedere dentro“: la persona al di là dei suoi sbagli, il fratello oltre le sue fragilità, la speranza nelle difficoltà.
“La donna sa meglio concretizzare ciò che noi uomini a volte trattiamo come massimi sistemi“, aveva osservato Francesco, spiegando che questa qualità scaturisce dal vedere meglio “che cos’è l’amore per il volto di ognuno“. Si tratta di “un punto di vista privilegiato” per rendere tutto più umano, particolarmente prezioso in ambito sanitario dove la cura della persona nella sua integralità è fondamentale.
Riconoscere l’autorevolezza femminile
Papa Francesco non ha mai nascosto la sua ammirazione per la competenza e la determinazione delle donne, anche in ruoli di responsabilità. Emblematica la battuta rivolta pochi giorni prima della sua scomparsa alla rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli, durante l’incontro con i medici che lo avevano curato: “Quando le donne comandano le cose vanno“. Un riconoscimento esplicito della forza e della capacità gestionale delle donne, che Francesco ha sempre incoraggiato a mettersi in gioco in tutti gli ambiti della vita pubblica e privata.
Durante il suo pontificato, ha dato concretezza a queste convinzioni incrementando significativamente la presenza femminile in Vaticano. Le dipendenti donne sono passate da 846 a 1.165, con un aumento particolarmente notevole nella Curia romana dove la percentuale è salita dal 19,3% al 26,1%. Significative anche le nomine di donne in ruoli di responsabilità, come quella della salesiana Alessandra Smerilli a segretaria del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, l’incarico più alto mai ricoperto da una donna in Vaticano.
La donna nella Chiesa: andare “al di là della funzionalità”
Francesco ha più volte invitato a riflettere sul ruolo della donna nella Chiesa, sottolineando la necessità di andare oltre una visione meramente funzionale. “Ancora non ci siamo resi conto di cosa significa la donna nella Chiesa e ci limitiamo solo alla parte funzionale, che è importante, ma il ruolo della donna nella Chiesa va molto al di là della funzionalità“, aveva affermato.
Per il Pontefice, la Chiesa stessa è donna – “figlia, sposa e madre” – e senza le donne “crolla, come sarebbero cadute a pezzi tante comunità se non ci fossero state le donne, a sostenerle, a sorreggerle e a prendersene cura“.
Un’eredità di speranza per le donne in sanità
La morte di Papa Francesco lascia un’eredità preziosa: la consapevolezza che la piena valorizzazione delle donne è una condizione essenziale per una società più giusta, accogliente e capace di prendersi cura dei più fragili. La sua voce ha contribuito a smuovere le coscienze e a promuovere una cultura della cura, della dignità e della partecipazione femminile.
Per la community Donne Protagoniste in Sanità, il pensiero di Papa Francesco rappresenta un incoraggiamento a proseguire con determinazione sulla strada dell’uguaglianza, della solidarietà e dell’innovazione, consapevoli che la specifica sensibilità femminile è una risorsa irrinunciabile per un sistema sanitario veramente centrato sulla persona.
In un tempo in cui la sanità è chiamata ad affrontare sfide sempre più complesse, ricordare l’invito di Francesco a “scommettere sulle donne” può ispirare nuovi percorsi di valorizzazione dei talenti femminili, per costruire un futuro di cure più umane e attente alla dignità di ogni persona.
Monica Calamai